Vol. 8 (2015): Copying, Thinking, Creating: Essays in Cognitive Philology

					View Vol. 8 (2015): Copying, Thinking, Creating: Essays in Cognitive Philology

Immaginate una penna, un manoscritto, un copista immerso nel silenzio di uno scriptorium medievale. Ciò che si sta scrivendo non è una semplice copia. È una finestra aperta sulla mente umana. È da questa immagine che si dipanano i fili conduttori dei contributi analizzati: testi e tradizioni manoscritte osservati non solo come oggetti materiali, ma come esiti concreti di processi cognitivi, storici e culturali. Le varianti nei manoscritti medievali – un tempo viste come errori – diventano oggi segnali della mente al lavoro: attenzione, memoria, automatismi lessicali, oscillazioni percettive. Nel caso delle lettere di Leopardi, il recupero delle minute disperse tramite apografi consente di accedere a uno stadio intermedio della scrittura, restituendo la vitalità di un testo in fieri e svelando il labor limae dell’autore. Infine, l’analisi quantitativa delle liriche romanze medievali illumina il ruolo attivo dei compilatori e le logiche che governano l’attribuzione autoriale, tra tensione ideologica e trasmissione materiale. Tre prospettive diverse, un’unica direzione: comprendere il testo come luogo dove mente, mano e memoria si intrecciano.

Published: 2016-05-19