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  • call per il n.8/2024: “Forme transnazionali della censura: letteratura e arti figurative”

    2023-06-05

    Il fenomeno della censura, come forma di controllo che limita o recide la libera espressione di un pensiero o di una modalità di rappresentazione artistica, va da sempre messo in relazione con l’espressione di un potere (laico o ecclesiastico che sia) e al suo mantenimento. Come scrive lo storico Sandro Landi nel suo saggio Comparing old and new censorships. A historical approach to “cancel culture” (2022), nell’Europa moderna la censura è stata uno strumento per filtrare il discorso pubblico in base ad un sistema di valori, e tali valori sono stati a lungo legati principalmente a tre entità: Dio, il Re e i Costumi; entità, si potrebbe aggiungere, che con il tempo sono state affiancate o sostituite da altre, e dalle relative ideologie e sistemi di valori (o meglio disvalori). Seppure le strategie di repressione e di controllo furono ufficialmente abolite o quantomeno ridotte a partire della Costituzione francese del 1789, esse continuarono infatti ad essere ben praticate anche nei secoli successivi, e fino ai giorni nostri, condizionando non solo le pratiche di pubblicazione e di diffusione libraria, ma anche le stesse scelte estetiche, nei vari campi dell’espressione artistica e non solo in ambito letterario. Se le conseguenze della censura, sul piano delle strategie estetiche e della ricezione letteraria e di opere artistiche oltre che su quello storico-sociale, possono avere una chiara definizione nazionale, ve ne sono molte altre che si configurano anche e soprattutto a livello transnazionale e interculturale: ad esempio nel campo della ricezione e della diffusione di opere artistiche e letterarie censurate in “patria” attraverso la mediazione della traduzione; o la censura, viceversa, di espressioni artistiche e culturali sulla base di differenze religiose o culturali, e così via.

    Nel fascicolo 8 (2024) della nostra rivista “Novecento transnazionale. Lettere, arti e culture”, intendiamo approfondire tali aspetti, invitando le persone interessate a presentare delle proposte di articoli inediti e originali che possono trattare, senza necessariamente limitarsi ad essi, i seguenti aspetti:

    • Traduzione, diffusione e ricezione di opere (artistiche e letterarie) censurate a livello transnazionale
    • La censura parziale o integrale di opere (artistiche e letterarie) straniere
    • Traduzione e autocensura
    • Le conseguenze della censura “in patria” sul piano della formazione di gruppi e correnti transnazionali (nelle arti figurative così come in ambito letterario)
    • I canali di pubblicazione o esposizione (mostre, musei, etc.) di autori e artisti in esilio
    • Nuove forme di una eventuale censura transnazionale: "correzione" di libri per l'infanzia, cancellazione dalle reading list universitarie di titoli "sospetti", la censura di opere d’arte sui social media e in generale fenomeni legati alla cultura “woke”.

    Le proposte di articoli in lingua italiana o inglese (abstract di massimo 1500 battute spazi inclusi) dovranno pervenire entro il 1° settembre. tramite il portale della rivista. Entro il 15 settembre sarà data comunicazione circa l’avvenuta accettazione o meno. La consegna finale dell’articolo è prevista entro il 15 novembre.

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