Riflessioni sul dinamismo del processo transnazionale
DOI:
https://doi.org/10.13133/2532-1994_2.6_2018Abstract
Nel percorso delineato dalle linee programmatiche di questa rivista, pubblicato nel numero precedente (1.2017), sono stati presentati solo alcuni punti nodali tra quelli che potrebbero essere presi in esame dalla riflessione sul concetto di “transnazionale”. Tali aspetti partono da tre prospettive disciplinari privilegiate: la letteratura comparata, la storia dell’arte e l’antropologia culturale. È stata anche proposta una messa a fuoco della dimensione transnazionale del Novecento che esalta le differenze per comprendere le nuove realtà culturali create da movimenti di esseri umani, i quali si spostano nei contesti sociali con le proprie conoscenze e portando con sé oggetti sia materiali sia intellettuali. Il modello analitico proposto punta, in questo nuovo numero della rivista, su quelle caratteristiche che informano e plasmano la costruzione di nuove letture della realtà ormai prodotte dagli incontri transculturali inevitabili nella società contemporanea. La traccia della loro presenza è rinvenibile nei profondi cambiamenti prodotti dai flussi, dagli scambi e dagli attraversamenti interdisciplinari e interculturali che influenzano i modi di dare senso al mondo, teorizzati soprattutto a partire dagli anni Ottanta del Novecento. I riferimenti comuni riguardano ad esempio la connessione interculturale, le traveling cultures di James Clifford (1997), le “forme culturali cosmopolite” di Rabinow (1978), le “forme specifiche di destabilizzazione transnazionale” di Appadurai (2001), l’egemonia esercitata dal mercato nella definizione di tendenze artistiche e in ultima analisi nella definizione stessa del campo dell’estetico (Bourdieu 1992).
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