Intersezioni e convergenze possibili tra Cultural Memory, Postmemory e Trauma Studies nella letteratura della postmemoria italiana
DOI:
https://doi.org/10.13133/2532-1994/17106Abstract
L’articolo delinea il quadro teorico di riferimento per quanto riguarda il concetto di memoria culturale in generale e di postmemoria in particolare, evidenziando come gli ultimi interventi critici riconducibili al campo dei Memory Studies, soprattutto in ambito statunitense, considerino la memoria culturale un concetto complesso da scandagliare. Tale campo di studi, connesso anche ai Trauma Studies, assegna una certa importanza a quelli che Lucy Bond, Stef Craps e Pieter Vermeulen hanno chiamato «vettori di mobilità», ossia i concetti di transculturalità, transgenerazionalità, transmedialità e transdisciplinarietà. Dopo aver messo in evidenza il profondo legame che intercorre tra memoria, storia e identità nazionale l’articolo esplora le problematiche connesse all’idea di passaggio intergenerazionale della memoria e analizza in particolare il caso di Signora Auschwitz (1999) di Edith Bruck ponendolo a confronto con due opere di Elena Loewenthal: Conta le stelle se puoi (2008) e Contro il giorno della memoria (2014). Si affrontano infine alcune questioni legate al genere letterario, soffermandosi in particolare sui romanzi La ragazza con la Leica di Helena Janeczek (2017) e Le variazioni Reinach di Filippo Tuena (2005, nuova ed. 2015).
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