La visione transnazionale di due scrittrici italo-quebecchesi: Mary Melfi e Bianca Zagolin

Abstract

In una società fluida e transculturale come quella contemporanea, la letteratura italiana necessita di essere ripensata sempre più nei termini di una World Literature, allo stesso tempo unitaria e plurale. Nel corso del Novecento, l’emigrazione degli italiani ha determinato l’emergere di una produzione letteraria che, seppur posta al di fuori delle frontiere nazionali e spesso anche linguistiche, si incentra e riflette sul concetto stesso di “italianità”. Scegliendo come terreno di ricerca il Québec, crocevia delle culture francese, anglo-americana e italiana, il presente articolo intende mettere in luce il differente contributo di due scrittrici italo-quebecchesi, Mary Melfi e Bianca Zagolin, ad una visione transnazionale della letteratura e della cultura italiane. Attraverso l’analisi del libro Infertility Rites (1991) e del memoir Italy Revisited. Conversations with my Mother (2009) di Mary Melfi e dei romanzi Une femme à la fenêtre (1988) e Les Nomades (2001) di Bianca Zagolin, scopo del nostro articolo sarà precisamente quello di mostrare il processo di ibridazione tra passato e presente, tra Italia e Québec, attraverso il quale le due autrici si collocano in uno spazio creativo nomade, liscio, al di là delle rigide etichette nazionali. Melfi e Zagolin divengono così portavoce di una migrazione al femminile tanto fisica quanto culturale e letteraria.