Emergenza Xylella in Salento (Puglia): una questione geopolitica
DOI:
https://doi.org/10.13133/2784-9643/18469Parole chiave:
potere, emergenza Xylella, PugliaAbstract
Il Salento presenta caratteri naturali e antropici peculiari: territorio prevalentemente pianeggiante occupato da venti milioni di ulivi plurisecolari che per legge non potevano essere espiantati; frammentazione fondiaria caratterizzata da economia familiare e piccola impresa; strutture demografiche invecchiate. Tali aspetti rappresentavano un ostacolo oggettivo alla profittabilità del suolo e una barriera alla libera espansione dell’economia di mercato. In tale contesto si inserisce il fenomeno del disseccamento degli ulivi che nel 2013 è imputato a diverse cause e patogeni fra cui Xylella fastidiosa (Xf), batterio da quarantena. Tuttavia, le istituzioni si concentrano solo su Xf adottando misure che prevedono abbattimento di alberi (infetti e non), uso massiccio di pesticidi e divieto di piantare piante ospiti di Xf. La proclamata emergenza – divenuta permanente – consente ancora oggi, dopo dieci anni, di derogare ai principi costituzionali e alla normativa ordinaria a tutela degli ulivi e del paesaggio, di “liberare” suolo e destinarlo a nuovi usi altrimenti preclusi. È evidente come la “questione Xylella”, lungi dall’essere solo agronomica e ambientale, è una questione geopolitica.
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