«La joie de vivre tropicale». Visioni europee del lussureggiante
Abstract
Riassunto
Il saggio esplora l’invenzione europea dei Tropici come luogo di sensualità e disponibilità femminile. In particolare, l’analisi si concentra sull’imperativo di felicità e piacere proiettato sulla zona torrida e sul ricorrente concetto di delizia, usato da un punto di vista bianco e maschile, per descrivere l’Altra tropicale. Il filo rosso del percorso è il turbamento suscitato nell’animo del viaggiatore alla ricerca di sé ai Tropici da due precise caratteristiche delle terre indigene, percepite come il lussureggiante: la vegetazione rigogliosa, non addomesticata e le donne autoctone, dalla pelle di un color cannella, che provoca stupore, attrazione e desiderio di dominio. Per cercare di dar conto di logiche perduranti di colonialità e di simulacri femminili tropicali di lunga durata, invenzione di un soggetto dominante bianco e maschile, un giro largo rintraccia l’approccio cognitivo a una flora sconosciuta e a una linea del colore della pelle non nera e non bianca, che sfugge alle categorie del noto. Le esperienze del tropicale di tre “casi esemplari” rispetto all’antropopoietica europea, Cristoforo Colombo, Paul Gauguin, Bronislaw Malinowski, sono lette attraverso la loro scrittura biografica di viaggio. Questi celebri diari, narrazioni del sé ai Tropici, lontani tra loro nel tempo e nello spazio, posti in prospettiva, permettono di riflettere sulla fabbricazione di un’innata sensualità femminile esotica e sulle pratiche di produzione, in contesto di colonizzazione e di colonialità, di corpi di donne concepiti come delizie da incorporare, legittimanti il desiderio antropofagico occidentale.
«La joie de vivre tropicale». European visions of the luxuriant
This essay explores the invention of the Tropics as a space of feminine sensuality and availability. In particular, the analysis focuses on the imperative of happiness and pleasure associated with the Tropics. It concerns a male white western vision of the feminine which arouses a sense of wonder, delight and desire for domination. The article considers the emotional turmoil provoked by two features of the indigenous lands, that arouses the desire of the stranger in search of himself in the Tropics: the lush vegetation and the indigenous women’s delicious cinnamon skin. This broad overview on coloniality and tropical female simulacra traces the cognitive approach to an amazing flora and skin colour, neither black nor white. The overview stems from the travel diaries of Christopher Columbus, Paul Gauguin, Bronislaw Malinowski. Their experiences of the Tropics, symbol of conquest, art or science and of European anthropopietic are read through their biographical writing. However distant in time, these narratives of the self in the Tropics, placed in perspective, allow to reflect on European cultural production of the exotic and of female delighting bodies, legitimizing the western anthropophagic desire.