L’informalità tra Stati che ufficialmente non si parlano. I camion turchi che entrano in Armenia

Authors

  • Arsen Hakobyan
  • Marcello Mollica

Keywords:

Armenia, informalità, embargo, Turchia, conflitto e sicurezza

Abstract

In molte aree medio-orientali e post-sovietiche, l’economia informale è pratica diffusa per aggirare restrizioni legate agli embarghi. Tuttavia, istituzionalizzazione e diversificazione dei commerci possono creare spazi dove financo attori formalmente in conflitto mettono in pratica scambi informali. Nell’Armenia post-sovietica, per rispondere all’emergere di una nuova economia di mercato e alla prima guerra del Nagorno Karabakh, le relazioni economiche informali divennero indicatori dei mutamenti sociali. La Turchia ha dalla prima guerra nel Nagorno Karabakh impedito il passaggio, attraverso i suoi confini, degli aiuti destinati all’Armenia. Mentre i confini orientali e occidentali dell’Armenia restano chiusi. Pertanto, al paese rimangono solo due vie commerciali, attraverso Georgia e Iran. Vero però che relazioni commerciali informali tra armeni e turchi persistevano sin dai primi anni ‘90. Ma se l’embargo non consente esportazioni dall’Armenia verso la Turchia via itinerari legali, le esportazioni dalla Turchia verso l’Armenia, sia pur soggette a controlli da parte delle autorità turche, sono invece possibili nella pratica. Infatti, veicoli con targhe turche sono soliti trasportare merci in Armenia via Georgia. Tenuto conto di un tale scenario, questo contributo vuole rispondere alla seguente domanda: in che modo le pratiche informali diventano strumento nelle relazioni tra i due stati, e sono addirittura capaci di sopravvivere ad eventi bellici?

Published

2024-06-24

How to Cite

Hakobyan, A., & Mollica, M. (2024). L’informalità tra Stati che ufficialmente non si parlano. I camion turchi che entrano in Armenia. L’Uomo Società Tradizione Sviluppo, 13(2), 77–102. Retrieved from https://rosa.uniroma1.it/rosa03/uomo/article/view/18825

Issue

Section

Articoli