I ricami di Herta Ottolenghi Wedekind zur Horst: mezzo di liberazione da una “prigione”
DOI:
https://doi.org/10.13133/2532-1994/18641Abstract
Questo articolo presenta un'artista tedesca totalmente riscoperta e mai indagata dalla critica e dalla storiografia: Herta Ottolenghi Wedekind zur Horst. Si sofferma poi sulla sua concezione dell'arte come liberazione da una prigione, da una condizione di malessere che può essere definita traumatica. Come racconta la stessa Wedekind nelle sue liriche, l'arte può essere quel raggio di sole che improvvisamente abbaglia e risveglia nuove energie. La discussione getta una luce specifica su come l'arte diventi una sorta di rifugio, un profondo esercizio di meditazione dell'anima, un momento di profonda solitudine finalizzato al raggiungimento di una nuova consapevolezza.
##submission.downloads##
Pubblicato
Come citare
Fascicolo
Sezione
Licenza
Copyright (c) 2024 Novecento transnazionale. Letterature, arti e culture
2Questo articolo è soggetto a licenza Creative Commons Attribution 3.0 Unported License.
Except where otherwise noted, the content of this site is licensed under a Creative Commons Attribution 3.0 Unported License.