"And what sort of “obscenity” is the Arts Council prepared to defend?
Suzanne Santoro e la censura di Per una nuova espressione
DOI:
https://doi.org/10.13133/2532-1994/18710Abstract
Nel 1974 Suzanne Santoro (New York 1946), artista americana residente a Roma, pubblica con Scritti di Rivolta Femminile Per una nuova espressione /Towards New Expression. Nel piccolo libro, accompagnato da un breve testo introduttivo, l'autrice isola e accosta immagini e dettagli anatomici del sesso femminile alla statuaria antica. Due anni dopo, nel 1976, un atto di censura fu compiuto dall'Arts Council of Great Britain nell'ambito della mostra Artist's Book all'ICA di Londra, dove il libro di Suzanne Santoro fu incluso nel catalogo, ma escluso dalla mostra. La piccola pubblicazione, interpretata come pornografica, è stata censurata da un'interpretazione lontana dalle intenzioni dell'artista, il cui scopo era far riemergere un'iconografia soppressa nel corso della storia. Questo saggio si propone di esplorare il tema della censura delle immagini e della rappresentazione artistica da una prospettiva transnazionale, a partire dal caso esemplare della ricezione e della circolazione di questo libro d'artista. Il contesto italiano sarà inoltre confrontato con quello anglosassone e con le posizioni di figure chiave della critica d'arte come Rozsika Parker sulle pagine della rivista attivista Spare Ribs e altre come Annemarie Sauzeau Boetti. Con la sua pubblicazione Suzanne Santoro propone e abbraccia un linguaggio polisemico e assolutamente originale, così radicale da diventare esso stesso una definizione della soggettività femminile e una nuova espressione.
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