Les Demoiselles d’Avignon “d’après” Picasso: casi di riletture transnazionali
DOI:
https://doi.org/10.13133/2532-1994.13816Abstract
Les Demoiselles d’Avignon di Pablo Picasso, opera considerata il paradigma dell’arte moderna, è stata una sorta di campo di prova per i vari approcci metodologici adottati dalla storia dell’arte nell’ultimo secolo. La fortuna critica dell’opera è legata al destino e alla rilettura dell’arte moderna sulla base di diverse prospettive: formalista, iconologica, semiotica, sociologica, psicoanalitica, ecc., fino ad arrivare alle più recenti, ovvero, le prospettive di genere e quella postcoloniale. Queste ultime hanno ampiamente rinnovato l’interpretazione dell’opera di Picasso e, al contempo, hanno messo in discussione alcuni dei paradigmi nodali dello stesso concetto di modernità.
In questo articolo si analizzano alcune versioni di Les Demoiselles realizzate da artisti d’aprés Picasso dalla seconda metà del Novecento fino agli inizi del XXI secolo, attraverso le visioni radicalmente critiche nate attraverso il punto di vista degli studi di genere e postcoloniali.
Si tratta di copie ironicamente fedeli o di libere interpretazioni, ricreazioni o, semplicemente, di opere ispirate al quadro di Picasso che oltre a destabilizzare la funzione dell’autorialità, mettono in gioco una molteplicità di sguardi, e, pertanto, di letture o possibili significati dell’opera che ha segnato l’inizio della modernità estetica. I casi di studio considerati si fondano su teorie appropriazioniste, femministe e postcolonialiste e, quasi sempre, presuppongono una crisi dell’interpretazione tradizionale della modernità occidentale.
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