“Serialità” e “fumetto”: problemi di definizione

Autori

  • Paolo Biondi Università degli Studi del Molise

Abstract

Nel contesto degli studi sui media, il concetto di 'serialità' è definito come qualcosa che identifica i tratti formali costitutivi di 'ciò che è seriale' ed è considerato riferito a un oggetto che esiste indipendentemente sia dall'osservatore scientifico che dai suoi fruitori. Questo tipo di definizione sembra connessa al tentativo di rivalutare positivamente la cultura popolare – che è comunemente considerata ampiamente seriale –, in contrasto con la visione più datata che la considerava 'povera' o 'bassa' anche per via della sua ripetitività. A questo scopo, tuttavia, il concetto di serialità dovrebbe essere in grado di delineare un oggetto di indagine unitario e trasversale a tutti i campi della produzione mass-mediatica. Inoltre, il concetto dovrebbe permettere di rendere conto del modo specifico in cui la cultura popolare sia stata, e sia, in grado di produrre e promuovere un cambiamento culturale positivo e innovativo – ovvero, una cultura più partecipativa. Questo articolo discute il modo in cui il concetto di serialità è stata costruito, dal discorso degli studi sui media, come un oggetto d'indagine unitario e cerca di mostrare che questo tentativo può essere considerato affine a un approccio teorico di tipo strutturalista. Tuttavia, l'articolo cerca di mostrare che il concetto che ne risulta è teoreticamente ambiguo, perché il tentativo di definire la serialità a partire dall'identificazione degli elementi costitutivi che tutti i prodotti seriali condividono rende difficile identificare come questi stessi elementi possano produrre il cambiamento nel tempo. Si presenta, poi, il caso del fumetto per mostrare che un approccio simile all'elaborazione di una definizione generale di 'fumetto' conduce alle stesse difficoltà e ambiguità. Tale similitudine sembra delineare un più ampio 'problema di definizione' che potrebbe essere rilevante ogni volta che la ricerca scientifica sulla cultura tenti d'identificare oggetti d'indagine unitari allo scopo di investigare il cambiamento culturale. In conclusione, si suggerisce che l'influenza del paradigma strutturalista sulla ricerca accademica sui media e sulla cultura popolare può escludere dall'indagine questioni quali il ruolo dell'osservatore scientifico e i modi in cui la relazione tra ricerca scientifica e il sistema della media possa influire essa stessa sul cambiamento culturale.

Biografia autore

Paolo Biondi, Università degli Studi del Molise

Paolo Biondi (Ph.D.) è cultore della materia presso la cattedra di Filosofia Politica presso L'università degli Studi del Molise. I suoi interessi di ricerca includono gli studi di genere, la teoria Queer, il femminismo, l'anarchismo, il post-anarchismo e il post-strutturalismo. Si occupa inoltre di analisi dei prodotti culturali, di metodologie del dialogo e comunicazione interculturale. Ha recentemente tradotto e curato l'edizione italiana del classico di David Bohm Sul dialogo (2014, Pisa: ETS) e ha recentemente pubblicato il saggio Maschere. V per Vendetta (2016, Pisa: ETS).

##submission.downloads##

Pubblicato

2016-10-19

Come citare

Biondi, P. (2016). “Serialità” e “fumetto”: problemi di definizione. Mediascapes Journal, (6), 140–154. Recuperato da https://rosa.uniroma1.it/rosa03/mediascapes/article/view/13727