L’invenzione del neurone e la nuova immagine dell’uomo
Parole chiave:
neurone, paradigma scientifico, immagine dell’uomo, strutturalismo, scienze cognitive, reti neurali.Abstract
La nascita del “neurone” in quanto componente essenziale del cervello, e la conseguente espansione del campo di ricerca su tale oggetto in ambito scientifico, costituisce probabilmente uno dei fenomeni centrali che hanno finito per determinare il tendenziale spostamento dell’interesse degli studi sociologici dall’uomo strutturale al cosiddetto uomo neuronale.
La teoria cellulare del sistema nervoso proposta dallo spagnolo Santiago Ramon y Cajal, che gli valse il Nobel per la fisiologia o la medicina nel 1906, aveva dimostrato che il neurone, e dunque una singola cellula, rappresentava l’unità anatomica di base del cervello. Da lì, quasi automaticamente, il neurone divenne anche l’unità funzionale del sistema nervoso centrale. A partire da quel momento storico, gli studi sul cervello umano cominciarono a dotarsi di specifiche tecniche di indagine. Tutti i tentativi per svelare i segreti racchiusi nella scatola cranica, cominciarono ad essere orientati dalla teoria del neurone. Per decenni la ricerca scientifica si è focalizzata su questa infinitesima parte di materia. Quando, a seguito di una serie di mutamenti nell’approccio teorico allo studio del cervello, si è passati dallo studio del singolo neurone allo studio delle connessioni tra neuroni, diverse sono state le discipline che si sono interessate allo studio di questo organo così complesso (guidati dalla caccia alle connessioni tra neuroni), al fine comprendere il comportamento umano stesso.
Si è cominciato così ad assistere a un vero e proprio mutamento paradigmatico nello studio del comportamento umano, che ha interessato molti campi del sapere. Pierre Changeux, neurobiologo francese, docente presso l’Istituto Pasteur di Parigi, nel 1982 pubblicava un fondamentale volume in cui proponeva una nuova immagine dell’uomo che, per differenziarlo da tutte le tipologie precedenti, definiva, appunto, “neuronale” (Changeux J. P., 1982). Quest’ultima è l’immagine dell’uomo che rappresenterà, da allora in poi, il fulcro delle riflessioni delle neuroscienze. La teoria scientifica alla base del paradigma neuroscientifico finirà successivamente per imporsi come modello da seguire anche per molte altre discipline, tra cui la sociologia.
Prendendo spunto dalla descrizione di alcune delle principali circostanze storico-sociali che hanno reso possibile la nascita di questo nuovo oggetto di studio (il neurone), intendo presentare in questo lavoro alcune riflessioni che riguardano talune fasi di tale passaggio, ritenute di particolare rilevanza dal punto di vista di una sociologia della conoscenza e dell’immaginario collettivo.
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