Un progetto per il ‘Ferro di Cavallo’. Esperienze e ipotesi di rigenerazione urbana a Pescara a favore dell’infanzia, tra azioni istituzionali e progetti critici dal basso
DOI:
https://doi.org/10.13133/2532-6562/18197Parole chiave:
rigenerazione urbana, disuguaglianze funzionali, città dei bambiniAbstract
Il ‘Ferro di Cavallo’ di Rancitelli sta a Pescara come le Vele di Scampia stanno a Napoli, le torri di Tor Bella Monaca e Corviale a Roma, o le insulae dei quartieri Zen a Palermo. La ricostruzione delle vicende di questo complesso di edilizia economica e popolare, costruito all’inizio degli anni ’80 e oggetto di un recente e discusso programma di demolizione e ricostruzione – assieme a quelle di altri interventi di carattere pubblico, privato e di terzo settore nei quartieri delle disuguaglianze a Pescara – si accompagna alla lettura critica di una proposta di intervento alternativa alla demo-ricostruzione dell’edificio, nata tra gli abitanti del quartiere e le loro organizzazioni di base. In gioco è la praticabilità, al tempo del PNRR, di un progetto partecipato di rigenerazione urbana dal basso, materiale e immateriale, dell’intero quartiere, di transizione ecologica e maggiore equità sociale, su cui concentrare gli sforzi di chi sceglie di operare, in particolare, dalla parte dell’infanzia e a favore della sostenibilità ed equità delle politiche integrate da mettere in campo.
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