Laboratori-membrana in transizione verso la quinta urbanità
DOI:
https://doi.org/10.13133/2532-6562/18640Parole chiave:
laboratorio-membrana, immaginario, antiturismoAbstract
Casale Il Sughero, concepito nel 2004 e partito nel 2010, si inserisce come laboratorio-membrana sperimentale di nuove visioni nel progetto di area vasta denominato Città del Parco prima, e Città del Quarto Paesaggio poi, nel Parco Nazionale del Cilento, in provincia di Salerno. Il Casale è un luogo di produzione di beni primari – alimentari e relazionali – e luogo di accoglienza e transito ‘anti turistico’ per viaggiatori intesi come ‘residenti equivalenti’ in un’ottica di ingaggio reciproco e ragionato tra città e campagna, con l’obiettivo di superare questa dicotomia lavorando sull’immaginario espresso e inespresso dei luoghi e quindi sulla moltiplicazione delle relazioni cognitive ed esperienziali possibili che, per l’appunto, possono giocare la partita di una rilettura e quindi di una rimappatura dei luoghi sublimi non in senso post-turistico ma anti turistico, in cui guadagna terreno l’ipotesi di una inversione di immaginario che abbia voglia di disegnare nuove urbanità, rendendo possibile passaggi ed incontri tra abitanti temporanei e viaggiatori contemporanei a diverse velocità.
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