Ruining urbanization. Nuove forme di produzione della vita urbana attraverso la ricolonizzazione delle rovine di Castel Volturno
DOI:
https://doi.org/10.13133/2532-6562/18676Parole chiave:
Ruining urbanization, welfare, scartiAbstract
A Castel Volturno, al margine di Napoli, la vita si manifesta in modo creativo tra rovine, riflettendo una mutazione nella produzione dello spazio urbano nel contesto neoliberista. Questo luogo emblematico degli attuali processi di urbanizzazione in Europa è una città costiera disseminata di rovine, influenzata dal declino turistico locale e facente parte della Terra dei Fuochi. Proprio grazie a questo, è abitata da comunità dispossessed che implementano sistemi spontanei di mobilità, diventando un centro di economie del riciclo e di lavoro povero. Castel Volturno sfida l'espansione capitalistica tradizionale, proponendo una produzione dello spazio in cui la vita ricolonizza le rovine, generando nuovi significati infrastrutturali e culturali. Il contributo esplora le relazioni multiscalari che costituiscono il carattere di questo luogo, evidenziando la rete di welfare e umanitaria come "istituzioni intermedie" fondamentali in assenza di istituzioni formali. L'analisi si inserisce nel dibattito sulla ruination urbana, considerando le rovine come parte integrante del processo di produzione della città e esplorando le possibilità generative della ruination attraverso un approccio empirico ed etnografico.
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