La centralità dell’immaginario artistico nel costruire e decostruire l’immaginario territoriale. Le aree interne come campo di sperimentazione creativa e immaginazione collettiva

Autori

  • Stefania Crobe

DOI:

https://doi.org/10.13133/2532-6562/18690

Parole chiave:

Immaginazione, metodi creativi, aree interne

Abstract

L’articolo esplora in che modo l’arte, intesa come pratica, possa rappresentare un approccio metodologico di interesse nell’ambito della ricerca urbana, per un’espansione del campo disciplinare e una riconfigurazione dell’urbano. 

Nell’attitudine all’attraversamento dei margini disciplinari, si riconosce nella pratica artistica uno strumento epistemologico decolonizzante le strutture razionali cartesiane e una prassi trasformativa abilitante. A partire da queste premesse, si farà riferimento al ruolo agito da pratiche e progettualità culturali in altri ‘margini’ – i centri minori in via di spopolamento e abbandono, i territori interni – per capire come la prassi dell’arte agisce per decostruire e ricostruire nuovi o altri immaginari territoriali.

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Pubblicato

2024-06-30

Come citare

Crobe, S. (2024). La centralità dell’immaginario artistico nel costruire e decostruire l’immaginario territoriale. Le aree interne come campo di sperimentazione creativa e immaginazione collettiva . Tracce Urbane. Rivista Italiana Transdisciplinare Di Studi Urbani, 11(15). https://doi.org/10.13133/2532-6562/18690