Abitare
DOI:
https://doi.org/10.13133/2532-6562_1.13Abstract
Per qualcuno abitare è interiorizzare abitudini, dislocandole in spazi ristretti, destinati a cambiare. Il territorio a cui sentirsi legati è la città nel suo insieme. Ogni passaggio da un quartiere all’altro è un piccolo viaggio. La periferia è un parente, anche se si abitano le propaggini del centro.
Questi disegni contengono la mappa di personali punti di riferimento domestici uno dei quali è il “contenitore” che li esprime, il disegno. La presenza di creature enigmatiche e del loro sguardo e la pratica del disegno contribuiscono a dare al pensare la forma della meditazione, pensare senza essere travolti dai pensieri. È una risposta individuale. Nella fasi di decadenza la risposta tende a essere individuale (e la dimensione social ne è il rovescio apparente).
L’alternativa radicale che pende come una seppur remota e poco probabile spada di Damocle è la non-casa (il buco nero), lo spazio dei margini. Poco probabile, ma non impossibile. Abitare le paure di chi ci sembra lontano anni luce eppure ci somiglia.Downloads
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