Fantasmagoria. L’archeologia dei media tra paure e rimozioni

Autori

  • Federico Boni Università degli Studi di Milano

Parole chiave:

Archeologia dei media, Fantasmagoria, Haunted Media, Zombie Media

Abstract

L’articolo si propone di presentare l’archeologia dei media come un campo dei media studies che studia i new media attraverso l’analisi del passato e attraverso uno scrutinio critico delle narrazioni progressive dominanti nella storia dei media. In particolare, il fuoco si concentra sull’archeologia degli haunted media, le tecnologie perturbanti e i canali comunicativi che incrociano sulla propria strada lo strano e l’inquietante.

Biografia autore

Federico Boni, Università degli Studi di Milano

Federico Boni è professore associato di Sociolinguistica e Metodi e tecniche della comunicazione all’Università degli Studi di Milano, dove presiede il corso di laurea in Comunicazione e Società. Tra i suoi volumi: Sociologia della comunicazione interpersonale (Laterza, Roma-Bari 2007), Teorie dei media (Il Mulino, Bologna 2006), Media, identità e globalizzazione (Carocci, Roma 2005), Etnografia dei media (Laterza, Roma-Bari 2004). Sul rapporto tra media e perturbante ha pubblicato recentemente American Horror Story. Una cartografia postmoderna del gotico americano (Mimesis, Milano 2016) e The Watching Dead. I media dei morti viventi (Mimesis, Milano 2016).

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Pubblicato

2017-08-01

Come citare

Boni, F. (2017). Fantasmagoria. L’archeologia dei media tra paure e rimozioni. Mediascapes Journal, (8), 24–37. Recuperato da https://rosa.uniroma1.it/rosa03/mediascapes/article/view/13948