La lunghezza dell’onda. La riproduzione sonora: oltre un secolo di usi sociali

Autori

  • Marialuisa Stazio Università di Cassino e del Lazio Meridionale

Parole chiave:

media, industrie culturali, mediologia, storiografia, riproduzione sonora

Abstract

La registrazione sonora, nel suo divenire storico, s’interseca e si pone come punto di contatto e di snodo, fra quasi tutte le industrie culturali, editoriali e ‘per flusso’ (Miège et alii, 1978; Miège 2000, 2007). In maniera speculare alla posizione intersettoriale dell’industria della registrazione sonora nei sistemi delle industrie culturali, le attività individuali e sociali di co-produzione e produzione di senso e di valore delle riproduzioni sonore implicano un intenso lavoro intertestuale e transmediale fra diverse forme di ascolto, letture, visioni. Un lavoro produttivo che – cooperativamente e intersoggettivamente – produce contenuti, significati, relazioni e aggregazioni sociali e che, nel tempo – anche attraverso differenti forme di produsage (Bruns, 2008) – si fa sempre più «rumoroso e pubblico» (Jenkins, 2006). In breve, seguendo la storia della registrazione sonora si può cogliere lo spostamento della produzione di valore dagli apparati industriali alle reti sociali del pubblico, e riconoscere l’industria culturale come il laboratorio che «produce (innova, sperimenta) le procedure comunicative, che sono destinate poi a fungere da mezzi di produzione anche nei settori più tradizionali dell’economia contemporanea» (Virno, 2001).

Biografia autore

Marialuisa Stazio, Università di Cassino e del Lazio Meridionale

Marialuisa Stazio lavora all’Università di Cassino e del Lazio Meridionale. Le sue ricerche si sono concentrate principalmente sulle industrie culturali, nel loro sviluppo storico e sistemico, e sulla produzione culturale come elemento di differenziazione e di vantaggio competitivo dei territori nell’economia globale e nel mercato turistico. Fra le sue pubblicazioni recenti: L'essenziale è invisibile agli occhi. I pubblici e il loro lavoro nell'economia della cultura, Milano, Franco Angeli, 2012; “Neapolitan Songs A communicative siren from the water of the Gulf to the water of time”, European Journal of Cultural Studies 2015, Vol. 18(3) 339-355; “Global media and local worlds: The devotees of Madonna of the Arch are using social media – An exploratory case study”, European Journal of Cultural Studies 2015, 1-18, DOI: 10.1177/1367549415592897, ecs.sagepub.com; “Il lavoro universitario e l’arte di andare in bicicletta. Prologomena shandiani a una ricerca sulla vita e sul lavoro nell’Università italiana, oggi”, in Sociologia Italiana, n. 6, Ottobre 2015. Grazie a una fellowship DAAD (Deutscher Akademischer Austauschdienst) presso l’Institut für Europäische Ethnologie della Humboldt Universität, ha condotto una ricerca sui giovani Italiani a Berlino: Esploratori e Fuggiaschi. La mobilità giovanile italiana nella Berlino che cambia, Milano-Udine, Mimesis 2017. Per contatti: mlstazio@unicas.it.

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Pubblicato

2017-08-01

Come citare

Stazio, M. (2017). La lunghezza dell’onda. La riproduzione sonora: oltre un secolo di usi sociali. Mediascapes Journal, (8), 99–114. Recuperato da https://rosa.uniroma1.it/rosa03/mediascapes/article/view/13954