Medialità riflessa: Flaiano e il Tempo di uccidere
Parole chiave:
sociologia, letteratura, colonialismo, narrazioni mediali, complessitàAbstract
Il saggio ruota intorno alla condizione di incertezza che ispira il romanzo di Flaiano Il tempo di uccidere (1947) e lo analizza da una prospettiva narrativa, sociale e comunicativa. Alcuni segnali evanescenti caratterizzano lo spazio vitale umano. Fonografi, film, libri, giornali e radio sono traduttori esperienziali che leniscono la nostalgia di un mondo momentaneamente lontano. Angosce e dubbi affliggono il protagonista durante la missione coloniale africana. Il contrasto tra lo spazio urbano e l'ambiente naturale - rafforzato dalla presenza di caserme e lebbrosari - sottolinea l'incertezza degli uomini occidentali trascinati in un mondo abissale di dolore e morte. Questo è uno dei principali effetti della società dei consumi, che appare come l'ultima reale risorsa. Il personaggio di Flaiano sembra capire che, paradossalmente, gli uomini possono essere soli solo nella folla. Per questo il lettore deve decodificare quei "segni di civiltà" che i media possono tecnicamente riprodurre attraverso la semantica di un mondo senza senso.
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