Hollywood vs Netflix: una guerra di contenuti, sguardi e punti di vista

La narrazione intersezionale della miniserie Hollywood

Autori

  • Antonella Capalbi Università di Modena e Reggio Emilia

Parole chiave:

piattaforme, rappresentazione, audiovisivi, intersezionalità, genere

Abstract

La digitalizzazione dell’industria audiovisiva ha favorito l’emergere dei modelli a piattaforma, che stanno contribuendo a modificare i tradizionali processi di produzione, distribuzione e fruizione dei contenuti audiovisivi. Nello specifico, negli ultimi anni la grande maggioranza dei prodotti audiovisivi risulta disponibile via Internet, tramite piattaforme di streaming, attraverso una vasta gamma di dispositivi sia fissi che mobili, all’interno di un percorso caratterizzato da una sempre maggiore convergenza tra i media, in grado di potenziare un processo di convergenza culturale in corso da diverso tempo. Il modello a piattaforma, caratterizzato da una strutturata fortemente user-based e da una forte fidelizzazione dell’utente, sembra avere delle ricadute non solo di ambito economico ma anche culturale, poiché fucina di nuove forme di rappresentazione, talvolta in aperta concorrenza con i modelli produttivi di matrice novecentesca, secondo una guerra di contenuti che può tradursi anche in una guerra di sguardi e punti di vista all’interno dei processi di rappresentazione. Nello specifico, in questo terreno di battaglia, l’ottica intersezionale sembra trovare spazio, in quanto veicolo di voci che storicamente hanno trovato poco spazio all’interno dei più tradizionali processi di rappresentazione audiovisiva.       
Ne è esempio Hollywood, miniserie di Ryan Murphy e Ian Brennon distribuita da Netflix nel 2020, che muovendo da un’impostazione narrativa dichiaratamente intersezionale ribalta programmaticamente i processi di rappresentazione imputati alla Hollywood novecentesca, a cui la serie, e la piattaforma Netflix, sembrano tendere un simbolico guanto di sfida, risultando così un significativo caso di studio.       
Muovendo da questo presupposto, dopo aver inquadrato da un punto di vista socio-economico i principali cambiamenti produttivi e distributivi veicolati dai modelli a piattaforma all’interno dell’industria audiovisiva, obiettivo del contributo sarà analizzare la serie Hollywood in profondità, con riferimento alla narrazione in ottica intersezionale e in aperta antilogia con le tendenze narrative tipiche della rappresentazione audiovisiva hollywoodiana.

Biografia autore

Antonella Capalbi, Università di Modena e Reggio Emilia

Antonella Capalbi è assegnista di ricerca presso il DHMoRe, centro di ricerca sulle Digital Humanities dell’Università di Modena e Reggio Emilia. I suoi interessi di ricerca vertono sull’analisi delle rappresentazioni audiovisive con una prospettiva di genere e sui processi di transizione digitale dell’industria audiovisiva. Tra le sue più recenti pubblicazioni, La rappresentazione mediale della violenza verbale, emotiva e psicologica nella comunicazione intima. Analisi delle matrici culturali e delle interazioni in alcuni film (con Rossi, E., 2022); Il racconto seriale come discorso. Rappresentazioni dell’identità di genere in How I met your mother e New Girl (2021); New Digital Cinema: how platforms are changing the audiovisual industry (con Fabbri, T. e Iervese V., 2021).

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Pubblicato

2022-07-27

Come citare

Capalbi, A. (2022). Hollywood vs Netflix: una guerra di contenuti, sguardi e punti di vista: La narrazione intersezionale della miniserie Hollywood. Mediascapes Journal, 19(1), 142–153. Recuperato da https://rosa.uniroma1.it/rosa03/mediascapes/article/view/17751