Carne y Arena. Agency and Displacement of the Interactor in a Border Crossing VR Documentary Experience
DOI:
https://doi.org/10.13133/2532-6562/17930Parole chiave:
confine, inter-attore, realtà virtualeAbstract
Nell’applicare l’idea di “confine come metodo” (Mezzadra e Nielsen, 2013) dal punto di vista epistemico al progetto di realtà virtuale sul passaggio di frontiera dei migranti Carne y Arena (2018), intendiamo discutere criticamente l’idea di “spostamento” dell’“inter-attore” all’interno della esperienza stessa e mettere in discussione le condizioni di possibilità di un’etnografia dei media per esperienze altamente individualizzate. Attraverso lo spostamento soggettivo a quello oggettivo della posizione del partecipante, lo “spazio sincretico” della realtà virtuale e l’ambiguità dell’immersione sensoriale e della dissociazione, l’opera attiva riflessioni sulla questione della “soggettivazione e spostamento” (Revel, 2013), collegate al posizionamento dell’“inter-attore” e della sua capacità di compiere scelte autonome all’interno di una esperienza ibrida, sul crinale tra documentario e installazione.
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