Video-educar(si). Dal Digital Video Sharing (DVS) alla meducazione

Autori

  • Filippo Ceretti Università di Bolzano

Parole chiave:

video sharing, competenza mediale, cittadinanza digitale, umanità mediale, educazione

Abstract

La dimensione visuale della Rete costituisce forse l’aspetto determinante della cultura digitale partecipativa. Anche se nei social network la comunicazione verbale resta centrale, i codici iconiciche essa incorpora ne trasformano radicalmente i significati cognitivi e soprattutto gli effetti (a livello della percezione estetica e della reazione emotiva): è questo il senso proprio della scrittura secondaria. In particolare, in questo processo di mutazione espressiva, l’evoluzione tecnica dei
formati digitali (sempre più “leggeri” e interconnessi) permette oggi di utilizzare anche il video come elemento condiviso nei post. In tal modo, il video – nato nel mondo del cinema ed esploso nella mediasfera televisiva – rappresenta oggi una delle possibili alternative a disposizione dell’utente comune che partecipa alla cultura dei social network.
La Media Education ci ha da tempo dimostrato che la competenza mediale non è una qualità “naturale” posseduta dagli utenti dei media, ma un obiettivo formativo che è possibile raggiungere attraverso percorsi educativi strutturati. Tuttavia, il nuovo quadro offerto dal DVS – elemento portante dei social media – pone all’educazione mediale nuove sfide: le dinamiche comunicative del mondo digitale (nel quale “i media siamo noi”) spostano l’accento dalla lettura critica dei messaggi alla loro scrittura, dalla ricezione alla condivisione, dalla decodifica alla partecipazione, dal testo all’atto. Questo significa che la stessa educazione mediale deve essere profondamente ripensata: l’enfasi posta sulla testualità (alfabetizzazione, linguaggi, analisi, semiosi...) va ricollocata sull’agire comunicativo del soggetto (creatività, partecipazione, condivisione, intenzionalità comunicativa).
La nuova meducazione impone di affiancare alle capacità critiche dell’alfabeta mediale una attenta riflessione sulle nuove pratiche di comunicazione video, che indicano come centrale lo sviluppo dell’autonomia personale, della responsabilità civile, della espressività consapevole. Insomma, si tratta di “tornare” ad educarsi alla virtù del buon cittadino.

Biografia autore

Filippo Ceretti, Università di Bolzano

Filippo Carlo Ceretti. PhD in Pedagogia e didattica,  insegna Tecnologie Didattiche presso la Libera Università di Bolzano e Teoria dei media digitali presso la Pontificia Università Lateranense. Si occupa di teoria, analisi e critica dei media in chiave educativa (Media Education), con particolare attenzione agli aspetti pedagogici del cinema e dell’audiovisivo nell'età digitale.

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Pubblicato

2016-02-01

Come citare

Ceretti, F. (2016). Video-educar(si). Dal Digital Video Sharing (DVS) alla meducazione. Mediascapes Journal, (5), 126–140. Recuperato da https://rosa.uniroma1.it/rosa03/mediascapes/article/view/13247