La fotografia. L’immagine rimossa, tra mediologia e storia

Autori

  • Giovanni Fiorentino Università degli Studi della Tuscia

Parole chiave:

Fotografia, medium, storia, Benjamin, metodo

Abstract

L’articolo si propone di presentare il medium fotografia nella sua specificità, ponendo alcune domande sia alla ricerca storiografica che ai media studies. Nella prima parte si ragionerà sulla specificità del medium tra analogico e digitale, a partire da tre concetti applicabili criticamente all’evoluzione della fotografia: il concetto di limite; il concetto di smaterializzazione; il concetto di spostamento. Nella seconda parte, attingendo alla radicalità del pensiero di Benjamin, si proporrà la fotografia, e la visione, direttamente come strumento di rielaborazione concettuale e narrativa che interroga allo stesso modo sia la ricerca storiografica che la ricerca mediologica. Infine nella terza e ultima parte si porteranno alcune rapide esemplificazioni e casi di studio.

Biografia autore

Giovanni Fiorentino, Università degli Studi della Tuscia

Giovanni Fiorentino è Professore ordinario in Sociologia dei Processi Culturali, insegna Teoria e tecnica dei media e Sociologia dei consumi e della pubblicità e dirige il Dipartimento di Scienze Umanistiche, della Comunicazione e del Turismo dell’Università degli Studi della Tuscia. Presidente della Società Italiana per lo Studio della Fotografia, scrive per “Il Messaggero”, “Il Mattino” e studia i media in una prospettiva di storia e teoria culturale. Ha curato mostre fotografiche e pubblicato numerosi saggi, tra i quali, L’occhio che uccide (2004), L’Ottocento fatto immagine (2007), La radio al Sud (2012), Il flaneur e lo spettatore. La fotografia, dallo stereoscopio all’immagine digitale (2014). 

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Pubblicato

2017-08-01

Come citare

Fiorentino, G. (2017). La fotografia. L’immagine rimossa, tra mediologia e storia. Mediascapes Journal, (8), 69–82. Recuperato da https://rosa.uniroma1.it/rosa03/mediascapes/article/view/13951