L’inaudito delle origini. Progetto per una sociologia della paleocomunicazione

Autori

  • Stefano Cristante Università del Salento
  • Elena Gigante Università del Salento

Parole chiave:

Prehistory, Sociology of Communication, Multidisciplinary research, Orality, Writing, Media

Abstract

La comunicazione rappresenta una variabile fondamentale nella storia evolutiva della specie sapiens. Sebbene la sociologia della comunicazione sia tradizionalmente ancorata allo studio dei mezzi di comunicazione di massa, radicandosi nella società industriale, la riflessione sulla comunicazione non può eludere una prospettiva storico-interpretativa che prenda il via dall’origine stessa dell’uomo sulla Terra. Pertanto appare necessario un progetto di ricerca che inizi a esplorare la comunicazione dalla preistoria alla protostoria. La multidisciplinarietà rappresenta l’unica strategia adatta a fronteggiare lo studio della paleocomunicazione. Non si può prescindere dal contributo convergente di molti saperi diversi per poter penetrare un’esperienza come quella dei primitivi, per noi sostanzialmente aliena. Si tratta infatti del tentativo di entrare nel mondo immersivo-sonoro delle origini con la coscienza storicizzata di uomini alfabetizzati e quindi intrisi di cultura visiva. Un’impresa ardua che richiede al contempo rigore metodologico e flessibilità epistemologica, potendo contare sulle acquisizioni materiche dei resti archeologici e sulle interpretazioni comparate di giacimenti cultuali e opere d’arte rupestri. In una ricerca simile, l’indagine sull’origine della comunicazione incrocia questioni da sempre molto dibattute, come l’origine e l’esistenza stessa della musica o la rivoluzione introdotta dalla cottura del cibo, svolte pre-storiche su cui insistono diversi autori. Attraverso il continuo sconfinamento disciplinare, si cerca di ricostruire il processo di comunicazione che conduce agli albori della parola, epoca in cui il mondo era solo suono e il primo medium il corpo stesso. La sociologia della paleocomunicazione si propone di fotografare l’evoluzione suono-senso-significato, per vedere poi come il suono diventi voce e la voce società. In definitiva si cerca di cogliere come la comunicazione contribuisca a creare le forme della vita associata: dapprima bande e tribù e successivamente proto-società che accompagnano l’uomo nella storia, dall’oralità alla scrittura.

Biografia autore

Elena Gigante, Università del Salento

Elena Gigante è psicologa analista (Centro Italiano di Psicologia Analitica di Roma), dottore di ricerca in Neuroscienze cognitive (Sapienza Università di Roma), dottoranda in Human and Social Sciences (Università del Salento). Laureata in Pianoforte presso il Conservatorio T. Schipa di Lecce, si dedica anche alla ricerca musicale come compositrice elettroacustica (e.g. Festival Internazionale della Nuova Musica di Darmstadt, 2016). Tra le più recenti pubblicazioni: Siete al mondo, non c’è rimedio! Nostalgie e xenalgie più o meno contemporanee, H-ermes, Journal of Communication (2016); Del miraggio, della trasparenza. Le immagini sonore tra limite e sacro, Atque (2014); The visuomotor symmetry of musicians in a Posner task (con Nappo R., Piccolini A., Galati G.), Neuropsychological Trends (2013); Nòstoi inauditi. Dalla percezione sonora fetale all’ascolto analitico, Atque (2012); La musica come forma di linguaggio assertivo, Psichiatria&Psicoterapia (2010).

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Pubblicato

2017-08-01

Come citare

Cristante, S., & Gigante, E. (2017). L’inaudito delle origini. Progetto per una sociologia della paleocomunicazione. Mediascapes Journal, (8), 38–56. Recuperato da https://rosa.uniroma1.it/rosa03/mediascapes/article/view/13949