Iconodemia della musica pop italiana: pratiche di visibilità audiovisiva e performativa nell’immaginario pandemico

Autori

  • Luca Bertoloni Università degli Studi di Pavia

Parole chiave:

musica popolare, pandemia, covid, musica italiana

Abstract

Oltre all'infodemia, durante la pandemia del Coronavirus (soprattutto nelle sue prime fasi) in Italia si è verificata una vera e propria epidemia di immagini, un'iconodemica in cui anche la musica popolare italiana e la forma-canzone hanno avuto un ruolo di primo piano, sia in ambito amatoriale che professionale. Si sono infatti diffusi nel mediascape una serie di brevi oggetti audiovisivi, in cui le canzoni erano interpretate da diversi tipi di performance, dal vivo o registrate: questi prodotti non solo sono stati testimoni di una serie di pratiche canore che hanno coinvolto molti cittadini italiani, ma hanno anche collaborato alla risemantizzazione mediale di alcuni spazi che avevano perso il loro valore quotidiano (case, balconi, città), garantendo il posizionamento sociale dei fruitori e rinnovando, grazie al loro riutilizzo da parte dei giornali mediali, l'invito a mantenere le distanze sociali.

Attraverso l'analisi delle diverse canzoni e pratiche performative che si sono alternate in questa fase (canzoni a distanza, flash mob pop, performance urbane, canzoni come scrittura di sé, posizionamento sociale), il ruolo giocato dalla musica popolare italiana all'interno della grande narrazione mediatica pandemica nazionale verrà indagato in questo lavoro utilizzando un approccio interdisciplinare (in dialogo con gli studi mediali, cinematografici, sociosemiotici, geografici, performativi e di musica popolare), riflettendo sulle modalità con cui musica e immagini hanno contribuito a creare e alimentare l'immaginario pandemico.

La forma-canzone all'interno di questa narrazione è riuscita a rinegoziare il rapporto tra luoghi, ambienti, immagini e identità nazionale grazie ai processi di delocalizzazione e atomizzazione, trasformando ogni spazio in un palcoscenico attraverso la mediatizzazione delle performance; inoltre, le pratiche canore sono state utilizzate dai media come fattori di coesione grazie all'uso del paesaggio sonoro, che garantisce la distanza (a differenza di quella fisica), considerata necessaria per affrontare il virus. La pandemia dimostra come ancora una volta la forma-canzone, in particolare grazie al suo spostamento verso il formato audiovisivo e grazie alle sue pratiche di visibilità, riesca ad essere centrale all'interno delle pratiche culturali degli italiani.

Biografia autore

Luca Bertoloni, Università degli Studi di Pavia

Luca Bertoloni è laureato in Filologia Moderna, Scienze della Letteratura, del Teatro e del Cinema al Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Pavia con una tesi sul rapporto tra cinema e canzone in Italia. Attualmente insegna Lettere presso le Scuole Secondarie. In parallelo, appoggiandosi all’Università di Pavia, svolge attività di ricerca in ambito semiotico, sosciosemiotico e mediologico, occupandosi delle relazioni intermediali tra i linguaggi, del ruolo della forma-canzone nel mediascape e del rapporto tra media, linguaggi e immaginario. Tra le sue recenti pubblicazioni: Per una riflessione intorno al valore documentario della forma-canzone: l’Italia che canta in pandemia (AIDAInformazioni, 2021); La lingua di Oltre, Trent’anni di Oltre (Santelli, Milano 2021); Possibilità intermediali della forma canzone tra cinema, scrittura, performance e new media. Il caso di Claudio Baglioni (Cinergie. Il cinema e le altre arti, 2020).

##submission.downloads##

Pubblicato

2021-11-23

Come citare

Bertoloni, L. (2021). Iconodemia della musica pop italiana: pratiche di visibilità audiovisiva e performativa nell’immaginario pandemico. Mediascapes Journal, (17), 51–63. Recuperato da https://rosa.uniroma1.it/rosa03/mediascapes/article/view/17591

Fascicolo

Sezione

Saggi