Enabling spaces. Quali ponti tra istituzioni e cittadini per pratiche di governo collaborative?
DOI:
https://doi.org/10.13133/2532-6562_2.3.14314Abstract
Il testo propone una riflessione che, a partire dall’osservazione dei campi ormai consolidati della partecipazione promossa dalle istituzioni e delle pratiche collaborative nate in seno a movimenti e società, costruisce un terreno di scambio, là dove questi ambiti vengono spesso visti come separati. L’interesse è di porre l’attenzione sulle condizioni per cui si possano generare spazi di confronto e co-progettazione, che richiedono a tutti i soggetti coinvolti di uscire dai propri frame, e quindi di apprendere nel corso del confronto. Questi possono essere ambienti altamente collaborativi, ma anche molto conflittuali, sedi di relazioni di potere, posizionamenti politici a più scale, livelli diversi di rappresentatività. Per questa ragione, la formazione di nuovi orientamenti verso obiettivi comuni non è mai un esito scontato. Enabling spaces in questa prospettiva sono arene in cui sperimentare e formare la capacità politica “di tutti”, sfidando così il funzionamento stesso della democrazia locale.
The article reflects on the potential relationship among institutional participatory policies and different practices of re-appropriation of space and self-organization. This vast field of activity and experiences, seen not in opposition but in a continuum, challenges the roles and meanings of the institutions and civil society. These experiments are focused on action that simultaneously redefines the modes of social conflict as well as the routines and spaces of citizenship, as well as of the institutional habits and norms. This new collaborative perspective sees pressure for experimentation and consolidation by the institutions, but also by the inhabitants and other actors. The article investigates under what conditions this collaboration in generated, where the production of knowledge is the result of a multiplicity of shared practices. The enabling sites where these shared practices may eventually unfold can be considered as arenas where to experiment and shape political capacity, thus challenging the very functioning of local democracy.
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