Il labirinto e il centro: diario di una eretica transdisciplinare
DOI:
https://doi.org/10.13133/2532-6562_3.6.15635Keywords:
transdisciplinarietà, logica rizomatica, paradigmaAbstract
A partire da una critica alle pratiche discorsive che caratterizzano molti degli attuali modi del “fare ricerca”, tradotti spesso in procedimenti iperspecializzati e omologanti, l’autrice, nel raccontare la propria personale esperienza di “eretica transdisciplinare”, invita a non farsi sopraffare dai codici standardizzati e a rimettere in campo la propria soggettività. Per costruire percorsi personali di conoscenza mossi da un’idea che muove dal profondo, da una ispirazione concreta, dal sentire di cercare qualcosa, che non si riesce a dire. Nel riprendere la metafora del labirinto, che implica un percorso aggrovigliato e non un cammino spianato e lineare, prova ad individuare in quella forma di sapere che i greci chiamavano Metis, caratterizzata da un atteggiamento polimorfo, flessibile, fluttuante in grado di procedere per vie traverse, di utilizzare strumenti e saperi diversificati presi a prestito da diverse discipline, lo strumento per raggiungere il centro del labirinto e sciogliere quell’enigma che ogni domanda di ricerca pone.
Starting from a criticism of the discursive practices that characterise many of the current ways of “doing research”, often translated into hyperspecialised, standardising procedures, the writer invites us, as she tells of her personal experience of “transdisciplinary heretic”, to not be overwhelmed by standardised codes and to bring our own subjectivity back into the field. So as to develop personal courses of knowledge prompted by thoughts stirring deep-down, tangible inspiration, the sensation of seeking something we are unable to express. In taking up the labyrinth metaphor again, which entails an intertwined pathway and not a smooth, straightforward route, she seeks to pinpoint - in that form of knowledge the Greeks called Metis, with its polymorphic, flexible, fluctuating approach, able to proceed in an indirect way using diversified tools and knowledge borrowed from various disciplines - the instrument to reach the centre of the labyrinth and solve the enigma every research question poses.
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