Genealogie. Dalle pratiche di autorganizzazione ai processi di regolazione statuale: verso la costruzione di nuovi cantieri di autocostruzione urbana.

Autori

  • Lidia Decandia Università di Sassari

DOI:

https://doi.org/10.13133/2532-6562_2.4.14443

Parole chiave:

autoorganizzazione, svolta cartografica, Stato moderno

Abstract

Il saggio, a partire da una ricostruzione storica dell’importante ruolo svolto dai processi di autoorganizzazione nella costruzione delle forme di territorialità e nella produzione dei contesti urbani, individua nell’affermarsi della visione cartografica e nell’emergere dell’organizzazione dello Stato moderno i passaggi chiave attraverso cui prende l’avvio un nuovo modo di guardare al territorio. È a partire da questo momento, infatti, che il territorio, prima considerato come un organismo complesso, fatto da realtà autoorganizzate, comincia ad essere trattato come una superficie vuota su cui far calare dall’alto un progetto interamente pensato o una legge elaborati da un soggetto astratto e impersonale. Nel decostruire le premesse fondate ma infondantiin cui questa visione del mondo, affonda le sue stesse basi, il saggio invita a guardare con attenzione le nuove pratiche autoorganizzative che emergono nei territori contemporanei.   

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Pubblicato

2018-12-22

Come citare

Decandia, L. (2018). Genealogie. Dalle pratiche di autorganizzazione ai processi di regolazione statuale: verso la costruzione di nuovi cantieri di autocostruzione urbana. Tracce Urbane. Rivista Italiana Transdisciplinare Di Studi Urbani, 2(4). https://doi.org/10.13133/2532-6562_2.4.14443