Passeggiando con Engels alla scoperta della città moderna
DOI:
https://doi.org/10.13133/2532-6562_4.7.16588Keywords:
classici, etnografia, studi urbani, ibridiAbstract
Nel 1845 Engels finisce di scrivere “La situazione della classe operaia in Inghilterra”. Un libro che, riletto oggi, evidenzia tutta la sua complessità e ricchezza laddove l’autore tenta di rispondere a domande che ancora oggi rimangono centrali per tutti coloro che fanno parte di ciò che in questo articolo proverò a chiamare urban studies. Difficile in questo senso, giudicare il libro di Engels: a quale sguardo disciplinare “ingabbiarlo”? In questi ultimi 175 anni saranno infatti tanti i ricercatori e le ricercatrici, con sguardi disciplinari differenti, che ripartiranno dalle questioni sollevate dallo studioso tedesco per descrivere e analizzare il processo di nascita delle città moderne; ma saranno tanti anche i romanzieri che prenderanno ispirazione dal testo di Engels, a dimostrazione di come la sua opera fu sempre percepita come un prodotto scientifico costruito su dispositivi narrativi difficilmente classificabile nel gioco attuale dei settori scientifici disciplinari. Ma cosa vedeva Engels quando passeggiava lungo i viali di Manchester? Rispondere a questa domanda ci permette di rileggere gli studi urbani e studiarne la debolezza/solidità della loro base epistemologica.
In 1845 Engels finished writing “The condition of the working class in England”. A book that, re-read today, highlights all its complexity and richness where the author tries to answer questions that still remain central to all those who are part of what in this article I will try to call urban studies. In this sense, it is difficult to judge Engels’ book: which disciplinary view to “cage” it? In the last 175 years, in fact, there will be many researchers and researchers, with different disciplinary looks, who will start from the questions raised by the German scholar to describe and analyze the birth process of modern cities; but there will be many novelists who will take inspiration from Engels' text, demonstrating how his work was always perceived as a scientific product built on narrative devices difficult to classify in the current game of the disciplinary scientific sectors. But what did Engels see when he walked along Manchester avenues? Answering this question allows us to reread urban studies and study the weakness / solidity of their epistemological basis.
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