Seriale, immersivo, industriale. Il barocco e l’invenzione del melodramma

Autori

  • Donatella Capaldi Sapienza Università di Roma
  • Giovanni Ragone Sapienza Università di Roma

Parole chiave:

Series. Immersivity. Baroque. Opera. Cultural Industry

Abstract

Archetypes of modernity are to be recognized in serial media developed during the first half of XVII century, when a proto-metropolitan social universe was evolving. According to a mediological standpoint, the case study of baroque opera allows to identify the basic characters of consumer genres, and to define connections among serialization, immersivity, virtualization, polisensoriality, hypertextuality, ibridation, chain and work organization, with a special focus on mass audience and on creative reuse of collective imaginary and metaphors. Baroque opera, created for public theatre with admission ticket, was the second pole of an entertainment integrated system consisting of the romance, with its “horizontal” and hypertextual attitude, and of the melodrama, with its immediate and fusional setup: i.e. romance and opera like the ancestors of radio-television fiction and cinema. The birth and rise of the medium “opera” needs to be historicized in the frame of a complex environment study: Venice, as the Italian capital of a cultural proto-industry; the Incogniti Academy as the most important European publishing and entertainment laboratory; and finally, the situation of freedom from censorship, which permitted to libertine network, with its special European relations, to produce new experimental genres often being heterodox on ethical and religious grounds.

Biografie autore

Donatella Capaldi, Sapienza Università di Roma

Donatella Capaldi è ricercatrice alla Sapienza Università di Roma. È autrice di contributi sulla comunicazione del patrimonio culturale, il digital heritage e la qualità dei musei, lo storytelling per i beni culturali e il turismo, la mediologia della letteratura e dello spettacolo, la traduzione di poesia. Tra le più recenti pubblicazioni: Lo storytelling dei beni e luoghi della cultura: teoria e pratica (con E. Ilardi) in S. Calabrese e G. Ragone (a cura di) Transluoghi. Storytelling, beni culturali, turismo esperenziale (Liguori, Napoli 2016); I cantieri della Memoria. Digital Heritage e istituzioni culturali (con Ilardi E. e G. Ragone) (Liguori, Napoli 2012); Momo. Il demone cinico tra mito, filosofia e letteratura (Liguori, Napoli 2011); Kafka e le metafore dei media (a cura di) (Liguori, Napoli 2012); «Poi venne il tutto, vacuo e imprevedibile». Immaginari della catastrofe in G. Ragone (a cura di), Lo spettacolo della fine. Le catastrofi ambientali nell’immaginario e nei media (Guerini e associati, Roma 2012).

Giovanni Ragone, Sapienza Università di Roma

Giovanni Ragone è professore alla Sapienza Università di Roma dove ha fondato il DigiLab, centro di ricerca sulle tecnologie digitali per la cultura. È autore di contributi sui media e gli immaginari, la letteratura e le arti, l’educazione, l’editoria, la pubblicità, il digital heritage e i beni culturali. Tra le più recenti pubblicazioni: Storytelling, immaginari, heritage in S. Calabrese e G. Ragone (a cura di) Transluoghi. Storytelling, beni culturali, turismo esperenziale (Liguori, Napoli 2016); Radici della sociologia dell'immaginario, Mediascapes Journal, 4, 2015; Analogie Volume 3. Il medium pubblicità (Liguori, Napoli 2015); Per una mediologia della letteratura. McLuhan e gli immaginari. Between, 2014; I cantieri della memoria. Digital Heritage e istituzioni culturali (con D. Capaldi e E. Ilardi) (Liguori, Napoli 2011); Introduzione alla sociologia della letteratura (Liguori, Napoli 2000). Un secolo di libri. Storia dell’editoria in Italia dall’Unità al postmoderno, (Einaudi, Torino 1999).

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Pubblicato

2016-11-21

Come citare

Capaldi, D., & Ragone, G. (2016). Seriale, immersivo, industriale. Il barocco e l’invenzione del melodramma. Mediascapes Journal, (7), 179–202. Recuperato da https://rosa.uniroma1.it/rosa03/mediascapes/article/view/13769